È stata una serata di scambio, inclusione e normalità. Giovedì 14 luglio gli uffici di alcune realtà professionali di via Albricci a Milano, a pochi passi dal Duomo, tra cui anche la nostra Associazione, hanno ospitato la mostra progetto Arte in 1 click, promossa dalla cooperativa sociale L’iride di Monza.
Protagonisti gli utenti con disabilità psichica della cooperativa che hanno portato la loro capacità interpretativa di opere famose con il progetto fotografico nato ormai più di due anni fa durante il primo lockdown, ma anche la loro competenza di artigiani con le creazioni del loro laboratorio, portando un assaggio della bottega di Contridea, uno spazio educativo nato per promuovere la valorizzazione, nelle persone coinvolte, delle proprie capacità e attitudini attraverso il fare.
L’evento ha permesso agli oltre 50 ospiti di vivere il progetto in modo itinerante, attraversando gli spazi guidati da ciceroni d’eccezione, proprio gli autori delle opere interpretate, di porre domande, dialogare con loro, in una situazione appunto di scambio e normale quotidianità.
I proventi dell’evento diviso in 2 momenti, la mostra e un aperitivo di festa, permetteranno di finanziare nei prossimi mesi un progetto formativo nell’ambito della stampa serigrafica così da arricchire le competenze di laboratorio degli utenti della cooperativa L’iride.
“Il nostro obiettivo non era soltanto quello di attuare una raccolta fondi per finanziare il progetto formativo, iniziativa che tra l’altro ha visto protagonista anche la grande generosità dei nostri ospiti, spiega Pietro Ungari, presidente di Ancora di Speranza, ma soprattutto volevamo trasmettere un messaggio forte di inclusività, valorizzazione delle capacità diverse in ognuno di noi, consapevolezza che quando facciamo qualcosa nel nostro lavoro, partendo da noi, dovremmo porre maggiormente l’attenzione sulle capacità e non sui limiti. E come ci raccontano proprio loro della cooperativa L’iride quando comperiamo un oggetto o ci avvaliamo di una prestazione, di fatto acquistiamo e paghiamo anche il tempo dell’altro, il suo impegno, la sua competenza, le sue aspettative ma anche delusioni e fallimenti. Insomma c’è molto di più dietro quell’oggetto o prestazione e dovremmo imparare a tenerne maggiormente conto nella nostra quotidianità”. Per noi di Ancora, la scelta di questo progetto è stato un meraviglioso battesimo trattandosi di una delle prime iniziative promosse e un grande augurio per il futuro, visto che il progetto è nato durante il primo lockdown, dove da un momento di enorme crisi e difficoltà ne è conseguito qualcosa di nuovo, dai sapori della rinascita, perché le crisi possono portare anche del buono, creare opportunità e desiderio di fare per il futuro.
